----------- MI PRESENTO -----------
PASINI
Luisa
Specialità: Handbike cat. WH1
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Svegliarsi in un letto d'ospedale, del S. Matteo in rianimazione, dove come infermiera si è lavorato per 18 anni. Luisa Pasini, 46 anni, ha vissuto un drammatico "contrappasso" nella primavera del 2013 dopo un terribile incidente stradale. La diagnosi, per un'addetta ai lavori, è immediatamente spietata: lesione midollare completa cervicale, arti immobili e inerti. Amante della bicicletta (da corsa e Mountain bike), della montagna e delle camminate Luisa comprende che lo sport può compensare le tradizionali terapie mediche e inizia otto lunghi mesi di riabilitazione. "Il primo difficile compito è accettare la nuova condizione.
Poi ho capito, anche attraverso l'osservazione di altri ragazzi, quali potenzialità avessi ancora davanti e quali benefici psicologici, sociale e relazionali comportasse la ripresa di un'attività sportiva".
Con speciali ausili e adattamenti torna a praticare sport: tennis tavolo, fitness, tiro con l'arco, nuoto e carabina ...
Ma la rivelazione si materializza con l'handbike, sinonimo di corsa, bici ... e vento sulla faccia.
Grazie al Team Equa e a Fabrizio Cornegliani (ragazzo tetraplegico praticante la stessa disciplina) torna a pedalare sui rulli e su strada. Fabrizio diventa trainer, consigliere, motivatore e meccanico, Lorenzo Spada completa gli adattamenti con un cambio elettronico e leve freni da azionare con i gomiti. Ed ecco la prima gara, una tappa del Giro d'Italia di handbike a Pavia davanti a una madrina d'eccezione come Giusy Versace. Il primo posto di categoria è la prima rivincita e l'inizio di una straordinaria avventura con risultati inaspettati (maglia rosa al Giro d'Italia, maglia tricolore ai Campionati Italiani). Ripartire e non mollare. E' il mantra di Luisa Pasini che alle gare su strada ha affiancato il ritorno al San Matteo, come formatrice dei nuovi assunti. Un cerchio che si chiude. E forma di una medaglia
Luisa